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Le buone pratiche discusse in un convegno a Udine

La Psicologia che aiuta la comunità
e fa risparmiare sulla spesa sanitaria

Calvani, presidente Fvg: “Figura sempre più strategica"


La Psicologia e i suoi operatori sono sempre più centrali nella moderna comunità, all’interno della quale emergono, con frequenza crescente, dinamiche di sofferenza che si possono arginare soltanto partendo dalla prevenzione dei fenomeni. Secondo le ricerche scientifiche più recenti, professionisti psicologi e psicoterapeuti organizzati in Unità di Psicologia possono garantire un modello di flessibilità e di razionalizzazione delle risorse fondamentale all’organizzazione interna del sistema sanitario.

E’ emerso che i trattamenti psicologici sono efficaci e vantaggiosi in una ampia gamma di situazioni (depressione, ansia generalizzata e sociale, panico, disturbo ossessivo-compulsivo, fobia, bipolare, post-traumatico) e che spesso si ripagano da soli perché per ogni euro speso inducono minori costi che vanno da 1,3 euro (depressione post-partum), a 2 euro (disturbi somatoformi) per arrivare addirittura a 97 euro (disturbi della condotta).
In generale, abbiamo una riduzione delle spese sanitarie del 17% a fronte di un aumento del 12,3% nei pazienti non trattati psicologicamente.
Dell'importante tema si tratterà, martedì 22 ottobre, in un convegno organizzato dall'Ordine regionale degli Psicologi a Udine, nella sala riunioni dell’Hotel Astoria, dal titolo: "Unità di Psicologia, riduzione delle spese, valutazione degli esiti: stato dell'arte e opportunità professionali della Sanità".
“Abbiamo voluto fortemente organizzare questa iniziativa - spiega il presidente del Consiglio Regionale dell'Ordine degli Psicologi, Roberto Calvani - perché siamo persuasi che attraverso interventi psicologici efficaci si possano produrre tangibili risparmi per l’intera comunità. La figura dello Psicologo assume un ruolo sempre più strategico anche di fronte all'incremento di malattie psicologiche determinate dalla crisi economica".
"Per il governo della sanità regionale - prosegue Calvani, andando alla realtà del Fvg -, l'impiego dello Psicologo è un investimento, capace di generare significative economie per il Sistema sanitario, che viene messo così nelle condizioni di poter migliorare l'appropriatezza e l'integrazione delle attività in una prospettiva di riduzione dei costi. In tal modo - continua Calvani - concetti come "umanizzazione" e "attenzione alla persona" possono uscire dal mero novero delle buone intenzioni e tradursi in operatività concrete ed economicamente virtuose”.
Le relazioni del convegno saranno a cura di alcuni tra i massimi professionisti del settore tra cui Elena Bravi, Mario Sellini e Daniela Rebecchi.
Nel corso dei lavori saranno illustrate le esperienze maturate in Italia nell’ambito delle Unità di Psicologia presenti nelle strutture sanitarie e le opportunità che possono rappresentare nell’ottica di una programmazione sanitaria efficace ed efficiente. Inoltre, l’incontro si pone lo scopo di sottolineare come, sulla base dei nuovi Lea, l’intervento psicologico strutturato possa essere misurabile e comportare un vantaggio anche dal punto della gestione economica delle prestazioni sanitarie.
Va sottolineato come l'indagine Istat 2014 ha mostrato un trend di peggioramento dello “stato di salute psicologica” degli italiani. Una conferma di quanto l’Istituto Superiore di Sanità aveva già evidenziato riscontrando un disturbo depressivo nel 7% della popolazione, con prevalenza tra giovani e donne.
Le stime indicano che otto milioni di italiani soffrono di stati d’ansia, 4 di depressione, altri 4 hanno problemi di insonnia e oltre un milione soffre di disturbo post-traumatico da stress: in tutto, sono 17 milioni gli italiani che soffrono di un chiaro disagio psicologico. Ed una quota di questi sono bambini, ragazzi e giovani.

Disturbi psicologici, prima voce di costo per la Sanità
Generano oneri maggiori delle patologie cardiovascolari, del diabete o del cancro

Questa situazione, secondo i dati Oms (2008 e 2014) fa dei disturbi psicologici la più elevata voce di costo per la società in assoluto tra tutte le malattie, più delle patologie cardiovascolari, del diabete o del cancro singolarmente prese.
Si tratta di una realtà trascurata tanto che la stessa Oms nel Mental Health Action Plan 2013-20 auspica azioni più incisive per la prevenzione dei disturbi e la promozione della salute mentale.
Secondo il Piano è di vitale importanza che nell’ambito delle politiche sanitarie, programmi e interventi siano mirati non solo ad affrontarli adeguatamente ma anche a mettere in campo programmi di promozione della salute mentale rivolta alla popolazione giovanile considerato che circa il 50% dei disturbi mentali esordisce prima dei 14 anni.

Infatti, se si escludono i disturbi psichiatrici più gravi, i disturbi psicologici vengono diagnosticati e trattati in media solo nel 30% dei casi e quando trattati ricevono spesso una cura poco appropriata fatta solo di farmaci (sempre di più anche nei bambini o adolescenti) e somministrati per lunghi periodi (con evidenti effetti collaterali).
Il consumo di antidepressivi ed ansiolitici, secondo i dati dell’Agenzia Italiana del farmaco, è notevolmente aumentato in Italia negli ultimi dieci anni.
Tale situazione deriva da un crescente (e costoso) “gap” tra le evidenze scientifiche e cliniche e l’organizzazione sanitaria. Infatti oggi disponiamo di dati sufficienti per affermare l’efficacia ed i vantaggi economici della psicoterapia.
Nel caso della depressione l’effetto della psicoterapia a medio-lungo termine (sia cognitivo-comportamentale che dinamica breve) è da due a tre volte superiore a quello degli antidepressivi. Ma anche strategie psicologiche di intervento precoce (nelle cure primarie) risultano efficaci e vantaggiose: brevi interventi (due-quattro incontri) in situazioni di depressione insorgente risultano nel 21% efficaci sui sintomi e nel 59% dei casi efficaci anche sui costi (per i costi successivi che evitano): quindi utili per otto persone su dieci ed anche vantaggiose per sei su dieci (Smit 2006).