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In questi giorni, molti colleghi stanno contattando l'Ordine con domande sul comportamento professionale da tenere vista la situazione epidemica in corso.

Come professionisti della salute psicologica, in momenti di forte ansia sociale dobbiamo svolgere il nostro ruolo con responsabilità e rigore.

E' quindi necessario riferirsi in primis alle indicazioni delle Autorità di Sanità Pubblica come :
- il Ministero della salute.
- la Regione Friuli Venezia Giulia.

Al momento attuale non sono state emanante ordinanze che prevedano la sospensione delle normali attività svolte a livello individuale o di gruppo negli studi professionali. Seminari, incontri in sede pubblica, convegni, etc, sono invece soggetti a limitazioni fino al 1 marzo e quindi quelle attività devono venir rinviate.

Per quanto riguarda l'attività di consulenza in studio, non sono necessarie precauzioni straordinarie rispetto alle normali indicazioni fornite dall'Istituto Superiore di Sanità.

In ogni caso, sulla base delle richieste che ci vengono quotidianamente rivolte dai colleghi, abbiamo ritenuto di predisporre alcuni suggerimenti tecnico-pratici per lo svolgimento della professione in questa particolare situazione.

1. Evita il contatto ravvicinato con persone che soffrono di infezioni respiratorie acute.

2. Lava le mani spesso e accuratamente con acqua e sapone per almeno 20 secondi. In assenza di acqua e sapone puoi utilizzare un disinfettante a base di alcool.

3. Starnutisci e tossisci nell'incavo del braccio o in un fazzoletto monouso che butterai dopo averlo usato.

4. Usa la mascherina solo se sospetti di essere ammalato o se assisti persone ammalate.

5. Se possibile tieni una distanza di 1-2 metri durante i colloqui valutando anche gli eventuali impatti di setting e discutendone con il paziente se lo ritieni opportuno.

6. Tieni a disposizione per i pazienti una dispenser di soluzione igienizzante idroalcoolica, da far usare ai pazienti prima della manipolazione di test, materiali diagnostici riutilizzabili, giochi per bambini e valuta come comunicare in modo sereno la richiesta di farne uso.

7. Ricordati di pulire regolarmente le superfici di lavoro e sanitarie del tuo studio con disinfettanti adeguati e di arieggiare regolarmente i locali. Presta particolare attenzione ad igienizzare rigorosamente oggetti, giochi, tappetini con cui i bambini vengono in contatto.

8. Organizza gli appuntamenti in modo da ridurre sensibilmente il tempo in sala di attesa di più pazienti assieme (in particolare in casi di studi condivisi).

9. Se ci sono sintomi o fattori di rischio epidemiologico (rientro da aree estere con casi positivi, residenza in zone con casi positivi, contatti con soggetti ammalati, etc) rinvia gli appuntamenti.

Premettendo che al momento attuale non vi sono motivazioni specifiche per trasformare l'attività di studio in attività "telematica" in modo generalizzato, si possono però presentare delle situazioni in cui questa può diventare una modalità di svolgimento della professione. Nel caso valutassi opportuno utilizzarla ricordati di seguire le raccomandazioni e le indicazioni per l'attività professionale a distanza emanate dell'Ordine.

Per quanto riguarda la gestione "psicologica" del problema invitiamo a leggere il vademecum redatto dal CNOP per aiutare le persone a confrontarsi psicologicamente nel modo migliore possibile con la situazione.

Nel caso avessi ancora dubbi o necessitassi di altre informazioni, puoi rivolgerti alla segreteria dell'Ordine nei consueti orari di ufficio.

Un caro saluto

Roberto Calvani
Giandomenico Bagatin
Debora Furlan
Ivan Iacob